L’undicesima edizione
di Golosaria, svoltasi presso il Mico Milano Congressi dal 5 al 7 novembre u.s.
, può vantare dei numeri a dir poco strabilianti: in 3 giorni la grande
kermesse enogastronomica inventata da Paolo Massobrio e Marco Gatti ha
registrato circa 20.000 presenze, segno che la cultura del buon cibo e del buon
bere è stata trasmessa bene e recepita meglio dagli appassionati del mondo del
gusto.
Golosaria 2016 ha
incluso qualcosa come 300 aziende espositrici della filiera agroalimentare e ha
proposto al pubblico 10 cucine di strada e ben 90 eventi suddivisi in talk,
show cooking, wine tasting, master e lab.
L’Associazione
Internazionale Borghi Europei del Gusto, col suo nucleo informativo milanese,
ha partecipato a due giornate di Golosaria, col preciso intento di scoprire e
dare voce a differenti realtà del panorama agroalimentare.
Il primo giorno i
Borghi Europei del Gusto lo hanno dedicato a diversi prodotti tipici e all’olio:
sono stati particolarmente apprezzati il Sottocrespone (Salame di Varzi Dop),
la
coppa oltrepopavese
e il lardo stagionato Valle Staffora del Salumificio Artigianale Thogan Porri
di Varzi, che esiste sin dal 1967, oltre alle leccornie Calabresi Dop della
Cooperativa Cozac nel Cosentino, azienda costituita nel 1983 e che riunisce
vari allevatori suinicoli calabresi. Poi l’olio: degni di menzione gli oli del
Frantoio Hermes, sito nel Pescarese, l’Extravergine dell’Azienda Agraria
Clarici di Foligno (Perugia) e l’olio di varietà Coratina dell’azienda Agricola
Petrizzelli di Corato (Bari).
Il secondo giorno
a Golosaria invece, i giornalisti dei Borghi Europei del Gusto hanno
presenziato a un’interessante showcooking incentrato sulla cucina al Barbecue,
promosso da Agri Brianza Giardinia, che opera dal 1972 nel settore della
produzione di attrezzature e prodotti per il giardinaggio, prima di andare a
degustare alcuni vini di eccellenza di varie Cantine presenti e suddivise per
regione.
Per il Piemonte,
sono stati assaggiati i vini del Consorzio del Barbera d’Asti e Vini del
Monferrato, quelli dell’Azienda Agricola Olivero di Cassine (Alessandria), i
Ghemme e i Gattinara (uve Nebbiolo perlopiù) della Soc. Agricola Torraccia del
Piantavigna dell’Alto Piemonte e i Gattinara della Cantina Delsignore
dell’omonima località in provincia di Vercelli. Per la Lombardia, hanno colpito
molto i vini valtellinesi dell’Azienda Agricola Caven di Chiuro (Sondrio),
mentre per la Toscana i Chianti della Tenuta Carpineto, sita nel Fiorentino.
Infine, sono stati degustati per l’Abruzzo i vini di Cataldi Madonna, azienda
di Ofena (L’Aquila), per l’Umbria i vini della Cantina Ninni di Spoleto e per
la Sicilia i grandissimi Etna Bianco ed Etna Rosso di Palmento Costanzo, che si
trova nel versante nord dell’Etna.
Ovviamente, i
vini presenti a Golosaria erano molti di più, ma questi citati si sono rivelati
molto importanti e di qualità, figli dei loro territori, che è la cosa che sta
più a cuore ai Borghi Europei del Gusto.
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