Dal 18 al 22 giugno, il Distretto del Novese, è stato presente a
Italian Makers Village, il Fuori Expo di Confartigianato, in zona
Navigli per promuovere il territorio del Novese e Alto Monferrato con le
sue eccellenze.
La settimana dedicata al Piemonte di Italian Makers Village ha
coinciso con la presenza della Regione Piemonte all'interno di EXPO .
Il Distretto del Novese, si è spostato a Milano in zona Navigli,
precisamente tra Via Tortona e Via Novi, per far conoscere al pubblico
milanese il territorio del Basso Piemonte.
Grazie alla collaborazione con Distilleria Gualco che ha proposto le
grappe De.Co. di Silvano e Azienda Agricola Vallenostra di Mongiardino
Ligure con il Montebore Presidio Slow food, i visitatori hanno potuto
degustare e acquistare anche alcune delle eccellenze enogastronomiche
del Territorio.
Il Distretto, insieme al tour Operator Oneiros Viaggi by Il mondo In
Valigia, con cui collabora da circa un anno, hanno sfruttato
l'importante vetrina milanese, per prendere contatti con agenti di
viaggio del capoluogo lombardo per presentare il territorio e le diverse
opportunità di viaggio che Novese e Alto Monferrato possono offrire per
gruppi e mini gruppi.
Nel fine settimana la promozione del territorio con le sue eccellenze
è stata indirizzata all'utente finale, con la presentazione dei Viaggi
su Misura adatti agli individuali.
giovedì 12 novembre 2015
giovedì 29 ottobre 2015
Agricoltura biologica: fa bene all’uomo, tutela l’ambiente. la case history marchigiana, regione all’avanguardia.
La buona pratica della coltivazione biologica è essenziale per la
salvaguardia dell’ambiente. L’attività virtuosa degli agricoltori
biologici è basata sul rispetto della natura e dei suoi cicli naturali.
Questa cultura tutela il suolo, l’acqua, la biodiversità ed il paesaggio
con una corretta gestione della fertilità del suolo.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.
mercoledì 21 ottobre 2015
Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino
Il
consumo del formaggio nell’alimentazione italiana è
particolarmente gradito e molto diffuso ed anche in questo settore la
produzione regionale marchigiana vanta una lunga e consolidata
tradizione. Il tagliere dei formaggi comprende il pecorino (in realtà
ne esistono più di cento tipi, ognuno che riflette la maestria del
produttore), accomunati dall’uso del latte ovino crudo appena munto
e dal caglio, che deve essere naturale di agnello o capretto. Sono
inoltre da ricordare anche i formaggi di latte di capra, che vantano
specialità quali il caprino al lattice di fico, per il quale sono
impiegati attrezzi di legno e caldaie in rame stagnato per preservare
la microflora batterica autoctona.
Non
mancano le specialità come il pecorino fatto stagionare in botti di
rovere, barili o tini o il Formaggio di Fossa, tipico delle provincie
più a Nord, che si caratterizza per la stagionatura in fosse scavate
nella roccia. La Caciotta di Urbino, detta anche Casciotta, tra i
formaggi più conosciuti delle Marche, ha ottenuto la DOP. Si
riconosce per la sua pasta friabile, semicotta, ottenuta lavorando
latte di pecora e vaccino, con l’aggiunta di caglio e lieviti
nobili. Segue una breve stagionatura.
Ancora
troviamo il formaggio al tartufo, l’Ubriacone, ottenuto aggiungendo
all’impasto vinacce di uve autoctone del territorio anconetano o il
pecorino ubriaco alla Vernaccia di Serrapetrona. Delicato, dal
piacevole profumo è anche il formaggio foglia di noce.
Questo
e molto altro è stato illustrato negli appuntamenti con i “Giovedì
del gusto”
organizzati da Regione Marche a Milano nel contesto del Fuori Expo
2015, che hanno visto la partecipazione di diverse aziende agricole
che hanno così avuto l’opportunità di presentare le loro
produzioni con tutto l’entusiasmo e la competenza che, solo chi
lavora con amore per il proprio territorio e rispetto per le
tradizioni, può fare.
venerdì 16 ottobre 2015
FRESCHISSIMO O FREDDISSIMO: DAL CAMPO ALLA TAVOLA. Ortaggi: Le Marche leader nella III e IV Gamma
Mai sentito parlare di filiera
“chiusa”?
È ciò che è
stato spiegato ai “Giovedì del Gusto” organizzati da
Regione Marche per promuovere le eccellenze agroalimentari
marchigiane nel contesto di Expo 2015.
Una filiera è
definita "chiusa" quando tutte le fasi del processo
produttivo vengono eseguite direttamente da una sola organizzazione:
dall'acquisto dei semi fino alla consegna del prodotto finito.
Le insalate, e tutte le tipologie di ortaggi coltivati dall'azienda Ambruosi & Viscardi, presente ai “Giovedì del Gusto”, dedicato ai prodotti di III e IV gamma, sono prodotte da una filiera chiusa: con l'acquisto del seme, rigidamente NO OGM, si avvia l'attività di produzione delle piantine ottenute all'interno del proprio vivaio. Le piantine vengono poi coltivate direttamente sui propri terreni utilizzando metodi certificati di produzione a basso impatto ambientale. Una volta raggiunto il giusto grado di maturazione i prodotti ottenuti vengono raccolti ed inviati nei propri stabilimenti, il cui processo produttivo viene certificato.
Le insalate, e tutte le tipologie di ortaggi coltivati dall'azienda Ambruosi & Viscardi, presente ai “Giovedì del Gusto”, dedicato ai prodotti di III e IV gamma, sono prodotte da una filiera chiusa: con l'acquisto del seme, rigidamente NO OGM, si avvia l'attività di produzione delle piantine ottenute all'interno del proprio vivaio. Le piantine vengono poi coltivate direttamente sui propri terreni utilizzando metodi certificati di produzione a basso impatto ambientale. Una volta raggiunto il giusto grado di maturazione i prodotti ottenuti vengono raccolti ed inviati nei propri stabilimenti, il cui processo produttivo viene certificato.
Ma non basta: la
sensibilità per l’ambiente continua anche sul versante energetico;
l'azienda ha raggiunto l'auto sufficienza energetica attraverso
l'installazione di un impianto fotovoltaico ed un impianto di biogas
nel quale si recuperano gli scarti della lavorazione giornaliera
della materia prima.
Dalla produzione del Biogas si
ottengono prodotti digestati che vengono utilizzati come concimi
organici, fondamentali per la fertilità dei terreni con i quali si
può dare origine ad un nuovo ciclo produttivo.
Questa filiera lavora quindi a favore del rispetto dell'ambiente, sfruttato in maniera sostenibile in modo che possa dare al meglio i suoi frutti negli anni; dell'autosufficienza aziendale per trarre risorse da ogni fase produttiva senza gravare su altre energie; della competitività aziendale ottenuta attraverso la riduzione dei costi di produzione unita al mantenimento di elevati standard qualitativi.
Ecco come, nelle Marche competitività e qualità ....vanno a braccetto.
Questa filiera lavora quindi a favore del rispetto dell'ambiente, sfruttato in maniera sostenibile in modo che possa dare al meglio i suoi frutti negli anni; dell'autosufficienza aziendale per trarre risorse da ogni fase produttiva senza gravare su altre energie; della competitività aziendale ottenuta attraverso la riduzione dei costi di produzione unita al mantenimento di elevati standard qualitativi.
Ecco come, nelle Marche competitività e qualità ....vanno a braccetto.
sabato 18 luglio 2015
Comunicare per Esistere nella Callalta, grazie a La Callaltella
Il progetto Comunicare per Esistere 2015, promosso dalla rete dei borghi europei del gusto, ha toccato nei suoi itinerari vagabondi, anche il territorio della Callalta.
L’incontro con l’azienda agricola La Callaltella a Mogliano veneto, nel corso della iniziativa ‘Un giorno in Piazza Pio X’, ha portato i giornalisti e i comunicatori dell’Associazione l’Altratavo0la a visitare in lungo e in largo la zona.
Numerosi i temi legati ai percorsi di Comunicare
per Esistere : la Storia ( La battaglia del Solstizio e il Sacrario Militare di Fagarè) ; i Percorsi della Fede ( la Chiesa di San Martino e l’Abazia di S.Maria del Pero) ; Eurovinum (gli ottimi vini de La Callaltella e le altre eccellenze del territorio ;
i Mulini del Gusto e le Vie del Pane ( l’impegno di recupero dell’antico Mulino Bin ), ecc.
Temi che si concretizzeranno in servizi televisivi, servizi informativi online, partecipazioni ad eventi giornalistici a Milano,Torino e in Istria, dove, in settembre, si svolgeranno gli Stati Generali della Comunicazione Territoriale.
Tutto questo da una ‘piccola’ scintilla di simpatia e conoscenza, fuori dal chiacchiericcio politico e dal gossip localistico.
Va bene così !
L’incontro con l’azienda agricola La Callaltella a Mogliano veneto, nel corso della iniziativa ‘Un giorno in Piazza Pio X’, ha portato i giornalisti e i comunicatori dell’Associazione l’Altratavo0la a visitare in lungo e in largo la zona.
Numerosi i temi legati ai percorsi di Comunicare
per Esistere : la Storia ( La battaglia del Solstizio e il Sacrario Militare di Fagarè) ; i Percorsi della Fede ( la Chiesa di San Martino e l’Abazia di S.Maria del Pero) ; Eurovinum (gli ottimi vini de La Callaltella e le altre eccellenze del territorio ;
i Mulini del Gusto e le Vie del Pane ( l’impegno di recupero dell’antico Mulino Bin ), ecc.
Temi che si concretizzeranno in servizi televisivi, servizi informativi online, partecipazioni ad eventi giornalistici a Milano,Torino e in Istria, dove, in settembre, si svolgeranno gli Stati Generali della Comunicazione Territoriale.
Tutto questo da una ‘piccola’ scintilla di simpatia e conoscenza, fuori dal chiacchiericcio politico e dal gossip localistico.
Va bene così !
sabato 30 maggio 2015
Cantine Aperte in Canton Ticino : il percorso per la stampa il 30 maggio, grazie a Ticinowine
Ticinowine
in occasione di 'Cantine Aperte 2015', ha organizzato nella regione
viticola del Bellinzonese, un percorso guidato riservato a
giornalisti e comunicatori, che si è tenuto sabato 30 maggio,con la
partecipazione nelle vesti di guida di Andrea Conconi, direttore di
Ticinowine.
La
prima cantina visitata è stata CAGI,Cantina Giubasco SA con la
presenza di Sebalter, noto cantante e violinista ticinese, padrino
dell'evento.
La
Cantina di Giubiasco nasce nel 1929 come Cantina Sociale e si trova
nello stesso edificio dove si trova ancora oggi. Nel 1985 viene poi
acquistata dalla LATI e diventa una SA. Allo stabile principale è
stata annessa una parte in cui è stata ricavata una piccola enoteca
che funge anche da ricevimento.
Oggi
la Cantina di Giubiasco svolge un importante ruolo socio-economico:
tramite la vinificazione del raccolto di circa cinquecento
viticoltori, CAGI smercia circa il 10% dell'intera produzione
vitivinicola del Canton Ticino.
La
quasi totalità dell'uva conferita alla Cantina proviene dai
distretti di Bellinzona e Locarno. Piccoli quantitativi provengono
dal resto del Ticino e dalla Mesolcina (Grigioni). In queste zone
l'attività di CAGI valorizza le migliori uve Merlot di vecchi
vigneti, dalle quali dipende la reputazione dei suoi vini. Per
soddisfare le differenti esigenze del consumatore, mantenendo viva
nel contempo la tradizione, CAGI ha prima sperimentato e poi
sviluppato un'importante diversificazione della produzione. Con le
uve pregiate Merlot, che rappresentano la quasi totalità del
raccolto conferito alla Cantina, si producono vini rossi, bianchi e
rosati. CAGI è la culla della vinificazione in bianco del Merlot,
scelta tecnica e commerciale di successo, molto apprezzata a livello
nazionale.
Giancarlo
Pestoni, nume tutelare della Cantina Pizzorin a Sementina, ha accolto
i visitatori, per raccontare la storia della sua attività. Alla
cantina Pizzorin si accede attraverso un arco, per poi percorrere un
sentiero impegnativo ( se non si vuol utilizzare la piccola
funicolare,molto utile nei tempi della vendemmia per portare l'uva in
cantina). Tra i vini che Pestoni produce vogliamo ricordare il TI4
che nasce dall'idea di alcuni piccoli produttori del Canton Ticino al
fine di valorizzare i vini del Sotto e del Sopra Ceneri, assemblando
le migliori produzione di ognuno di loro in una cuvèe sorprendente.
Il suo Merlot è semplicemente memorabile.
La
Cantina Agriturismo Pian Marnino a Gudo, ha poi accolto a pranzo i
visitatori.
L’azienda
Pian Marnino di proprietà di Tiziano Tettamanti si trova a Gudo,
comune situato sulla sponda destra del fiume Ticino. Buona parte del
suo territorio è occupata dalle vigne che salgono dalla pianura fin
su le soleggiatissime colline, qui la viticoltura è favorita
dall’importante luminosità e dalla perfetta esposizione verso
meridione. Pian Marnino può avvantaggiarsi di un agriturismo dove si
possono apprezzare appetitose preparazioni e degustare i vini
dell’azienda. Il nome “marnino” deriva da marna il nome del
mulino che serviva la zona.
Nel
pomeriggio la Cantina Ramelli a Gudo ha aperto le sue porte al mondo
dell'informazione.Una leggera brezza di lago spira tra i filari dei
Colli di Gudo : il BIANCO, il ROSATO, il rosso MERLOT e il rosso
TORMENTO sono i quattro vini prodotti in proprio, dall’innesto alla
bottiglia. – E a un prezzo sostenibile dai ticinesi, – soggiunge
FLAVIO RAMELLI, vivaista, viticoltore e vinificatore, intanto che ci
conduce dal vigneto alla cantina. L’abilità dell’operatore
consiste nel trovare il calibro preciso tra il porta innesto e la
marza d’innesto, così da creare una saldatura perfetta della nuova
barbatella. A fine maggio, al termine della forzatura, le barbatelle
sono acclimatate all’aperto, per poi passare al vivaio di Ascona.
Messe a dimora, ci vorranno tre anni prima che fruttifichino, e
quattro per vinificare. – Io sono di ceppo agricolo – conclude,
innestando il proprio moderno vivaio viticolo, uno dei quattro
accreditati in Ticino, sulla tradizione paterna. E mai metafora
famigliare fu applicata più alla lettera.
La
visita si è conclusa poi all'Azienda Vitivinicola La Segrisola di
Gudo, bel posto immerso nei vigneti. Azienda vitivinicola a livello
famigliare (marchio VINATURA), copre con la propria offerta
agrituristica tutto l'anno.
Il
marchio VINATURA® è stato creato per selezionare e premiare i
migliori vini svizzeri prodotti secondo severi criteri che sposano
carattere, autenticità, qualità, competenza, tradizione e rispetto
dell'ambiente.
“Passione
è la parola d'ordine. Come spiegare altrimenti che, annata dopo
annata, siano sempre così numerosi a ricominciare tutto daccapo
nonostante le sconfitte o i capricci del tempo, a curare con impegno
una piantina difficile da vinificare, o a domare una forte pendenza.
Una passione che condividono con estremo piacere”.
E,
con questo passaggio enoico, si conclude anche per il 2015 la visita
a Cantine Aperte.
La
competenza e l'affabilità di Andrea Conconi ci hanno accompagnato in
questo percorso del buon e bello vivere.
sabato 23 maggio 2015
Cantine Aperte in Canton Ticino : 30 e 31 maggio
Conoscere
i Produttori e i loro segreti, lasciandosi contagiare dalla passione
che mettono nel produrre vini di qualità; etichette che hanno
elevato il Canton Ticino a terra di eccellenza enologica.
Torna
puntuale anche quest’anno all’insegna della scoperta,
dell’incontro e dell’emozione, “Cantine Aperte”, l’atteso
evento che coinvolgerà migliaia di appassionati sabato 30 e domenica
31 maggio 2015, dalle ore 10.00 alle 18.00.
Ticinowine,
l’Ente per la promozione della Vitivinicoltura ticinese, propone
l’evento, giunto alla sua 17a edizione con l’obiettivo di
avvicinare il grande pubblico ad un settore che grazie al suo
dinamismo sta riscuotendo grande interesse.
Informazioni
e percorsi su smartphone e tablet Apple: La proposta di una
applicazione gratuita per iPhone e iPad, che permetterà di ottenere
le informazioni salienti delle aziende partecipanti e per facilitare
il loro raggiungimento per mezzo di un sistema di geolocalizzazione e
di navigazione.
Per
due giorni si avrà la possibilità di varcare la soglia di cantine
che, in molti casi, sono veri e propri gioielli architettonici, dove
tradizione e tecnologia, unite alla competenza e professionalità
degli enologi, consentono al Ticino di ritagliarsi uno spazio di
eccellenza nel panorama svizzero e internazionale.
Sul
sito www.ticinowine.ch si potrà consultare il programma completo e
dettagliato per quanto riguarda le cantine aderenti, i giorni e gli
orari di apertura, gli eventi collaterali e la possibilità di
partecipare alle animazioni serali.
“Da
ormai 17 anni- osserva Andrea Conconi, direttore di Ticinowine -, con
Cantine Aperte i produttori ticinesi aprono le porte delle loro case
agli amici e agli appassionati del vino. Ai tempi Cantine Aperte
faceva un po’ da apripista a quello che con gli anni è diventato
l’enoturismo nel nostro Cantone.In questo ventennio il numero dei
turisti enogastronomici è andato via via aumentato. Con turisti si
intendono tutte quelle persone, anche locali, che hanno voglia di
conoscere i prodotti agroalimentari. A conferma di ciò in questi
anni si è notato un proliferare di passeggiate in mezzo alla natura,
dove il filo conduttore sono prodotti enogastronomici locali e dove
regolarmente
il successo è garantito. Cantine Aperte va al di là della
presentazione pura e semplice del prodotto. Cantine Aperte è per il
produttore un invito ad accogliervi a casa propria mettendosi a
disposizione per creare quel legame di amicizia che un bicchier di
vino riesce a creare e per allietarvi, organizzando eventi
collaterali. Questo fine settimana avrete l’opportunità di creare
il vostro itinerario personalizzato scegliendo tra le oltre sessanta
aziende iscritte a questa 17esima edizione. Scoprite luoghi che
difficilmente raggiungereste se non ci fosse la passione per il
nettare
di
Bacco. Ma ricordatevi, il primo bicchiere è per la salute e il resto
per il morale. Divertitevi, lasciatevi sorprendere, ma ricordandovi
di bere con moderazione”
Ticinowine
partecipa alle iniziative di informazione della rete dei borghi
europei del gusto dal 2009.
sabato 9 maggio 2015
I 10 anni dell’agriturismo Corte Nigella a Felonica (Mn)
L’agriturismo Corte Nigella di Felonica (MN) ha festeggiato sabato 9 maggio i suoi primi 10 anni di attività. In occasione di questo compleanno saranno molte le novità: il nuovo servizio “RiStOBikE” che propone ai cicloturisti menu a chilometri zero, la presentazione delle specialità per vegetariani, il restyling del sito web (in corso!) e una serie di eventi che si sono avvicendate lungo tutto l’arco della giornata. A fare da contorno, il primo Museo all’aperto delle Erbe Aromatiche inaugurato lo scorso anno, il maneggio con la scuola di equitazione riconosciuta FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), le biciclette messe gratuitamente a disposizione degli ospiti e l’incantevole paesaggio attraversato dal fiume Po. Si è iniziato alle 10 con l’inaugurazione del nuovo servizio “RiStOBikE” alla presenza di Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Daniele Cuizzi, Coordinatore Sipom (Sistema Parchi Oltrepo Mantovano), Carmelita Trentini, direttore Consorzio Oltrepo Mantovano, Annalisa Bazzi, sindaco di Felonica, Paolo Calzolari, sindaco di Sermide. Alle 10.30 la presentazione della mostra di acquerelli realizzati dall’artista Diana Isa Vallini. Un’ora più tardi èiniziata la passeggiata nel Museo delle Erbe in compagnia di Marianna Zani, che ne ha curato il progetto per conto del Consorzio agrituristico mantovano. Alle 12.30 il primo appuntamento con i sapori del territorio in occasione dell’aperitivo con prodotti naturali e bio che vengono proposti nel nuovo servizio “RiStOBikE”. Nel pomeriggio, intorno alle 16, si è svolta la staffetta benefica con concorso sociale di salto ostacoli a cura del Circolo Ippico Corte Nigella. Il ricavato viene devoluto alla AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) Alle 20.30 la cena di presentazione dei nuovi menù di Corte Nigella, con le nuove proposte riservate ai vegetariani. “Abbiamo voluto privilegiare – ha spiegato Germana Mazza, titolare di Corte Nigella, commentando le novità introdotte in occasione del decennale – le due dimensioni in cui meglio ci riconosciamo: l’ospitalità a chi condivide con noi l’amore per la Natura e la Bellezza del paesaggio, in particolare a chi si sposta in bicicletta, e la grande attenzione alla qualità delle materie prime che ricerchiamo a chilometri zero servendoci di fornitori che conosciamo e apprezziamo”. Le celebrazioni per i dieci anni di Corte Nigella si sono concluse nella giornata di sabato ma già il giorno dopo, domenica 10 maggio, Germana Mazzi è stata presente alla mostra mercato Flora et Labora – mostra mercato di piante aromatiche: profumi, sapori, arti e mestieri che è stata allestita nel Parco La Fontanella e nel centro storico di Castel Goffredo (Mantova). Per maggiori informazioni visitare il sito www.floraetlabora.it
L’agriturismo Corte Nigella è stato “adottato” dall’associazione interregionale di giornalisti agroambiente & food Arga Lombardia Liguria che ne segue gratuitamente i progetti di comunicazione e le relazioni con la stampa per aiutare in modo concreto le popolazioni e le strutture del mantovano colpite dal terremoto del maggio 2012.
Alla manifestazione ha partecipato anche la redazione della trasmissione multimediale L’Italia del gusto, per il progetto ‘Comunicare per Esistere 2015′, promosso dalla rete dei borghi europei del gusto.
mercoledì 29 aprile 2015
Il Sistema dei Navigli per Expo : i Percorsi di Leonardo /1° maggio
Posted on 29 aprile 2015
La speciale unità di informazione del progetto ‘Comunicare per esistere 2015′ (promosso dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del gusto e dalla Associazione l’Altratavola),interviene il 1° maggio alla Darsena di Milano per l’installazione di un promo point sul tema ‘ Il sistema dei Navigli per Expo : i Percorsi di Leonardo’, a cura di Navigli Lombardi Scarl.
Contemporaneamente a Laboratorio Europa in Veneto si racconta della navigazione del fiume Piave, con la storia degli zattieri.
Sono 5 i Navigli lombardi: Bereguardo, Grande, Martesana, Paderno e Pavese. Si tratta dei più antichi canali artificiali d’Europa. Costruiti a partire dal XII secolo permettevano di collegare Milano con il Lago Maggiore (attraverso il fiume Ticino), con il lago di Como (attraverso il fiume Adda) e con la città di Pavia e il fiume Po. Erano importanti vie d’acqua per il trasporto e per l’irrigazione dei campi. Lungo questi canali si è sviluppato, nei secoli, un grande tesoro rappresentato da nobili residenze estive, mulini, castelli, abbazie, paesaggi rurali e naturali bellissimi.
Il Sistema Navigli non è stato progettato solo per il trasporto di merci e persone, ma anche per l’irrigazione. Ancora oggi gli agricoltori traggono l’acqua per le loro coltivazioni dalle bocche che furono oggetto di studio di Leonardo. Su questa quasi millenaria storia agricola si è sviluppata una cultura gastronomica, legata alla stagionalità e all’eccellenza delle produzioni locali.
Navigli Lombardi sta lavorando per ricostruire i Percorsi di Leonardo nel territorio del Sistema Navigli, per riscoprire il fascino della storia e dell’arte, ma anche delle opere dell’ingegno, che impregnano quel territorio e le zone circostanti nelle quali Leonardo visse e lavorò. Il tratto di percorso proposto nell’estate 2013 riguarda solo alcuni dei siti leonardeschi milanesi e un tratto del Naviglio Martesana, ma dal 2014 è disponibile il percorso completo, da compiersi anche con tratti di navigazione sui Navigli e su piste ciclabili.
La prima parte dei Percorsi di Leonardo è stata realizzata con la collaborazione di PADIGLIONE ITALIA Expo 2015, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Regione Lombardia, Comune di Milano, Comune di Vaprio d’Adda e Parco Adda Nord con il suo Ecomuseo di Leonardo.
La Conca dell’Incoronata : sede di iniziative nel corso di Expo 2015
La Conca dell’Incoronata, il nome della quale è dovuto alla vicina omonima chiesa del XIV secolo, è sita in fondo a Via San Marco all’interno dei bastioni dopo il cosiddetto “Tombun de San Marc”. Successivamente fu detta, insieme al ponte retrostante, anche “Conca delle Gabelle” perché in quel punto d’ingresso in Milano si esigeva il pagamento delle gabelle, cioè delle tasse indirette sugli scambi e consumi di merci e il trasporto delle persone. La Conca dell’Incoronata è riconosciuta come opera monumentale con vincolo n. 553 del 17 Luglio 1967 in quanto unico resto del Naviglio Martesana nel centro storico milanese, caratterizzato dalla sopravvivenza dell’ultimo ponte antico sul Naviglio, dell’ultima chiusa e dalla garitta, resti di originali attrezzature addette alla navigazione. La Conca dell’Incoronata oggi si presenta senz’acqua, con i portoni di legno fatiscenti (ancorchè restaurati nel 1996) ma identici a quelli disegnati da Leonardo da Vinci e oggi visibili nel Codice Atlantico (f. 240 r-c) conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, e con il ponte in ceppo d’Adda e la garitta in mattoni. Attualmente sono in corso i lavori di restauro diretti da Navigli Lombardi scarl che porteranno alla manutenzione delle porte vinciane della Chiusa e alla valorizzazione della Conca.
Navigli Lombardi : la mission
Navigli Lombardi è una società che persegue la promozione e la valorizzazione culturale e turistica del Sistema Navigli, cioè della rete degli storici Naviglio Grande, Naviglio Martesana, Naviglio di Paderno, Naviglio Pavese e Naviglio di Bereguardo, del territorio da essi lambito e della loro geo-comunità. I Soci fondatori sono Regione Lombardia, le Province, i Comuni e le Camere di Commercio di Milano e Pavia, il Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi. Ad essi si son aggiunti 40 dei 49 comuni rivieraschi.
Navigli Lombardi opera per:
- valorizzare il patrimonio culturale materiale ed immateriale;
- promuovere il turismo anche attraverso servizi di navigazione interna;
- realizzare eventi con il coinvolgimento delle comunità locali in partnership pubblico-private;
- avviare progetti di sviluppo territoriale attraverso partnership pubblico private;
- creare occasioni per il tempo libero, lo sport ed il benessere anche attivando finanziamenti da fondi, europei , statali e regionali.
venerdì 24 aprile 2015
Gianni Pellegrinet, ovvero l'arte del fornaio con umiltà e competenza - La partecipazione a Comunicare per Esistere 2015,Laboratorio Europa a Susegana
Gianni
Pellegrinet ha iniziato il suo percorso professionale nel settore
della panificazione nel 1987, dopo aver imparato l'arte alle
dipendenze di un altro artigiano.
Ciò
che lo ha spinto ad intraprendere una strada segnata dall'autonomia
imprenditoriale, è stato sicuramente quello spirito di laboriosità
e di orgoglio personale, che caratterizzavano i giovani di
un
'Italia in pieno sviluppo.
“Grazie
a internet, grazie alla più diffusa disponibilità di informazioni,
grazie alla globalizzazione delle culture e alla velocità di
comunicazione stiamo assistendo a una veloce crescita culturale e
professionale del consumatore, a una sua evoluzione. Stiamo passando,
in pratica, dal consumatore che compra, mangia, utilizza e ama quello
che gli viene detto (e imposto) di comprare, mangiare, utilizzare e
amare, a un consumatore consapevole, fiero della propria identità,
che sempre di più capisce, conosce, pensa e – quindi – vuole
dire la sua. Questi mutamenti non mi hanno preoccupato per nulla. La
voglia e la passione per questo mestiere antico, mi spingono a
ricercare sempre il meglio, dalla scelta delle farine in poi”.
Il
pane è un prodotto alimentare, anzi, il prodotto alimentare per
eccellenza e quindi deve necessariamente essere buono.
Il
suo sapore deve ricordare il sapore del cereale, del grano, del
forno, del sole.
Così
come il suo profumo, deve essere intenso, diffondersi per tutta la
strada nel ritorno verso casa, deve farci vivere l’emozione del
mangiare e dell’assaggiare.
Così
Gianni ha iniziato a previlegiare la pasta madre.
La
pasta madre, chiamata anche lievito acido, pasta acida, lievito madre
e lievito naturale, è un impasto di farina e acqua acidificato da un
complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di attivare
la fermentazione.
Attualmente
riscoperto dai panificatori alla ricerca di sapori tradizionali,
l'utilizzo della pasta madre è indispensabile nella preparazione di
dolci come panettone, colomba pasquale e pandoro e per particolari
tipi di pane.
L’uso
della pasta madre, tornato recentemente in auge per la maggior
attenzione verso il “naturale”, rispetto all'uso del comune
lievito di birra, comporta vantaggi legati alla conservabilità e al
profilo nutrizionale del prodotto che ne deriva.
Il
lievitato madre, che si può presentare sotto forma liquida o solida,
risulta innanzitutto maggiormente durevole e stabile a causa della
marcata acidità che inibisce lo sviluppo di muffe, dell’azione
enzimatica (pullulanasi) che rallenta la riaggregazione degli amidi
(raffermamento) e della produzione di esapolisaccaridi (destrano,
levano ecc.) da parte di alcuni batteri lattici.
Dal
punto di vista nutrizionale è bene sottolineare che l’uso della
pasta madre comporta una maggiore digeribilità dovuta alla lunga
fermentazione e all’azione batterica, una riduzione dell’indice
glicemico e una minore sensibilità verso alcune sostanze (glutine,
lieviti).
Gianni
Pellegrinet esprime il suo talento anche nella produzione di dolci da
forno ed ha iniziato, da qualche tempo, anche la produzione di
pasticceria tradizionale.
“
Investo continuamente in conoscenza e tecnologie.Proprio in questo
periodo ci stiamo attrezzando con forni a pellets, al fine di
favorire sempre di più le cotture naturali:”
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