Il progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI – Iniziativa Adriatico – Jonica – Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), promosso dalla rete Borghi d’Europa, e patrocinato del Comune di San Giorgio della Richinvelda e da ConfCooperative Pordenone, organizza un’iniziativa d’informazione volta a valorizzare, in ambito nazionale ed internazionale il territorio del Friuli Occidentale e le sue importanti attività. Tale progetto si protrarrà fino a dicembre del 2024.
La presentazione dell’iniziativa si è tenuta a Milano, presso l’Hosteria Sauris & Borc da Bria, un ‘angolo’ di Friuli Venezia Giulia ove Mirco e Cristina propongono pietanze friulane, anche vegetariane, in un locale rustico con mattoni a vista e oggetti d’epoca .
Il Sindaco di San Giorgio della Richinvelda, Michele Leon, ha commentato :
“La nostra opera di informazione e promozione partirà proprio dalla produzione delle barbatelle innestate di vite.La barbatella è ottenuta, infatti, innestando una gemma di vite europea su di un piede di vite americana.Tale tecnica è stata sviluppata a fine ‘800, come difesa dalla filossera, e in questa zona rappresenta la principali attività: si pensi che qui si produce il 60% delle barbatelle nazionali). Gli innesti di vite avvnngono in oltre 100 aziende della filiera della barbatella.”
Se dunque la barbatella fa di San Giorgio della Richinvelda e Rauscedo delle finestre aperte al mondo, Borghi d’Europa vuole aprire queste finestre per una iniziativa destinata ad informare chi informa.
Alternativamente, a Milano e nel Friuli Occidentale, si terranno nel 2024 incontri di informazione, nel corso dei quali i protagonisti della vita istituzionale, sociale, economica e culturale del Territorio racconteranno le loro storie e le loro esperienze, in una dimensione multimediale stimolante.
Quattro gli itinerari prescelti:
la storia, l’ambiente, l’arte e la cultura del Territorio
il mondo della cooperazione
ricerca e innovazione: le Radici del Vino
le Vie del gusto e i Percorsi Internazionali di Borghi d’Europa
Nel corso degli incontri verranno coinvolti i Territori che partecipano alle iniziative di Borghi d’Europa, declinati secondo le chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali. Ogni Percorso prevede la partecipazione di almeno cinque Paesi Europei e di cinque Regioni Italiane.
I PERCORSI
La Via della Letteratura e della Poesia ; La Via dei Norcini, Le Vie dei Formaggi ; Le Vie del Caffè ; I Mulini del Gusto, le Vie del Pane e le Vie della Pizza ; La Via della Birra ; Eurovinum, Il Paesaggio della Vite e del Vino ; Aquositas, Le Vie d’Acqua ; I Borghi della Storia: Terre di Roma; Le Ferrovie (non) dimenticate e la Mobilità Dolce ; Le Montagna dell’Informazione ; Collinando, Le Terre di Collina ; La Via delle Buone Cose.
La parola è poi passata alla cucina, interpretata con efficacia e intelligenza da Cristina e Mirco.
Cesare Bertoia,nume tutelare di Casato Bertoia di San Lorenzo di Valvasone, presidente di Confindustra Alto Adriatico Filiera agroalimentare, ha presentato i frutti del proprio orto biologico, accompagnando una degustazione che ha sorpreso anche i palati più fini.
La Cantina Rauscedo ha proposto lo Sauvignon Casa Quaranta, “Fresco e raffinato, con un bouquet aromatico che va dalla salvia alla frutta esotica, Casa Quaranta è la celebrazione del Sauvignon. Coltivato in posizione magnifica, tra il Tagliamento e il Meduna, ne porta in bicchiere la meraviglia.”
La seconda proposta ha riguardato il Rosso Casa Quaranta : “Un profumo complesso, che ricorda la frutta matura e sentori di prugne, mirtilli e note evolute di cacao. Al palato corposo, pieno e armonico e piacevolmente tannico.”
Simone e Marco , della Pasticceria Dolcevita di Codroipo, hanno ‘intrigato’ i commensali con il panettone salato e il panettone artigianale
"UN PEZZETTO DI FRIULI A MILANO. Un' Hosteria dai vecchi tempi, accogliente e con un'atmosfera familiare. Un locale rustico con mattoni a vista, mobili di arte povera e tanti oggetti che nascondono ognuno la sua storia. La nostra cucina?...Semplice e casalinga...Che si sente dall'entrata! Creiamo i nostri piatti ispirandosi alle ricette della tradizione, ma non ci limitiamo a quelle....usiamo i prodotti tradizionali per realizzare nuove pietanze ed esperienze. Il nostro menù e compatto e cambia continuamente seguendo la stagionalità dei prodotti e la nostra fantasia..."
Così Cristina e Mirco presentano l'Hosteria Sauris & Borc da Bria, in quel di Milano.
Ed è proprio in questo contesto che Borghi d'Europa ha deciso di incontrare i giornalisti della stampa nazionale, per raccontare il programma e le iniziative del progetto L'Europa delle scienze e della cultura 2024.
Ma, saggiamente, i giornalisti di Borghi d'Europa, hanno lasciato ai protagonisti dei progetti voce e parola.
Laura Panizutti, consulente finanziaria e immobiliare di Conegliano, ha così raccontato il proprio impegno per realizzare le campagne di informazione di Eurosostenibilità, che la vedono partecipare ai progetti sia nell'area della finanza etica e sostenibile che in quella della filiera agroalimentare.
Sono trascorsi ormai due anni da quando Borghi d’Europa, grazie al Patrocinio di ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato il progetto Eurosostenibilità, coordinato da Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore della rivista ND (Natura Docet) di Milano. Si è così snodato un itinerario di conoscenza, volto a scoprire la sostenibilità nelle diverse filiere produttive.
“La partnership a Milano-osserva Laura Panizutti-, mi è sembrata particolarmente azzeccata : Milano, capitale dell'economia e della finanza e Vetrina del Gusto, del buon e bello vivere, ha fornito una occasione unica per confrontarsi con la stampa nazionale.”
E poi, l'incontro a convivio.
“Ambiente rilassato e piacevole ricavato in una classica casa "vecchia Milano", la cucina, come dice il nome, è orientata ai piatti della tradizione friulana con un'attenzione particolare alla zona di Sauris. I piatti, anche i più sostanziosi, non sono mai pesanti o sbilanciati. Ottimi, ovviamente, i salumi ed i formaggi. Interessante la lista dei vini e, per una volta, anche quella delle birre con proposte originali del territorio di riferimento. Personale giovane e simpatico, è facile sentirsi a proprio agio.”
Il viaggio nel Friuli Occidentale del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica), dopo aver raccontato la partecipazione della Caffetteria Pasticceria Dolcevita di Codroipo a Calici di Stelle a Grado, toccherà quanto prima Milano,Vetrina del Gusto.
La presentazione delle eccellenze del Friuli Occidentale nella capitale meneghina conoscerà due tappe : una a settembre (in una storica osteria friulana di Milano) e una a novembre, nel tradizionale incontro con la stampa nazionale per l'anteprima d'informazione dei progetti 2024.
Nel frattempo vi saranno le visite di giornalisti della stampa nazionale nelle Terre del Friuli Occidentale. In agosto due presenze importanti : il fondatore della rivista Degusta di Bologna, Gianluigi Veronesi e il responsabile nazionale della comunicazione di Borghi d'Europa,Alessio Dalla Barba (Milano).
In queste occasioni, l'aperitivo verrà accompagnato dal panettone salato della Pasticceria Dolcevita di Codroipo, azienda che è stata inserita nel Percorso Internazionale La Via delle buone cose. Borghi d'Europa ha infatti costruito nel 2022 il Percorso Internazionale Le Buone Cose, ispirato alla storica guida del giornalista Luigi Veronelli che, per anni, aveva certosinamente tracciato un itinerario autentico di 'indirizzi di gola'.
"Le proposte salate del laboratorio friulano Dolcevita sono frutto di un’attenta ricerca sul territorio. Il primo panettone (premiato con il bronzo al concorso Una Mole di panettoni 2020, categoria salati) è con speck di Sauris, cipolla rossa di Cavasso e della Val Cosa e formaggio Latteria della Latteria di Pradis di Sopra; il secondo è alla birra agricola friulana Gjulia a cui si aggiunge il prosciutto cotto di Trieste. E attenzione, qui, il salato è di casa. Quindi potrebbero comparire nuove combinazioni ed esperimenti. "
"Oltre lo storico panettone con lo speck, cipolla e latteria – ci aggiornano Simone e Marco-,abbiamo una panettone salato a doppio impasto e bicolore. Uno al basilico e uno al pomodoro con all'interno dei pomodorini semi canditi. Inoltre stiamo pensando per questo Natale di introdurne un altro con frico e farina di mais. Entrambi i nuovi, ovviamente, sono anche vegetariani."
La rete internazionale Borghi d’Europa, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI- Iniziativa Adriatico Ionica,Forum intergovernativo per la cooperazione nella regione adriatico ionica), ha realizzato uno stage d’informazione presso l’Azienda Agricola Ca’ Biasi della famiglia Dalla Valle, a Breganze.
Il paese sorge nella pedemontana vicentina, diviso a metà tra collina e pianura, alle falde dell’Altopiano di Asiago. Breganze è terra industriosa e viticola, di produzione di vini DOC e zona a propensione turistica facente parte della ‘Pedemontana Veneta’.
Lo stage multimediale si è aperto con la testimonianza del Sindaco di Breganze, avv.Piera Campana, che ha assicurato la partecipazione del Comune alle iniziative di informazione di Borghi d’Europa, previste fino a dicembre del 2024.
Il vivace intervento di Fabio Dalla Costa, maestro liutaio (Diplomato alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1984, allievo di G.B. Morassi nella bottega-scuola CEE sino al 1988), ha caratterizzato l’incontro, segnato da una forte consapevolezza culturale .
” E poi – osserva Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS -, il via alle interviste sulla sostenibilità nella filiera agroalimentare. Una autentica scoperta!”
Nel primo intervento Innocente Dalla Valle ha tratteggiato la storia di Ca’ Biasi e dei vini autoctonidel territorio. Vespaiolo, Groppello e Torcolato hanno accompagnato i formaggi della Cooperativasociale Frantoio Malga Monte Asolone di Pove del Grappa. Il racconto di Michela e Arianna ha completato le storie : Ca’ Biasi (socio della Cooperativa), conferisce le proprie olive a Monte Asolone, che le trasforma in ottimo olio nel proprio Frantoio.
Breganze vanta anche un prodotto/piatto storico De.CO. : el toresan.
Nel racconto della Accademia del Toresan, Libera Associazione per la difesa e promozione dell’arte dello spiedo nella cucina
“Il Comune di Breganze con delibera di Consiglio Comunale di n. 51 del 29/11/2012 si è espresso
a favore dell’adozione della Denominazione Comunale approvando il regolamento De.co. A
seguito di ciò, dopo aver espletato tutto l’iter previsto nel regolamento su menzionato, con
delibera di Giunta n. 44 in data 10/04/2014, esprime voto unanime e favorevole affinché venga
approvato il disciplinare di produzione del piatto storico di Breganze “ I Toresàni allo spiedo
De.co.”.
Il Torresano, o colombo di torre, è inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali veneti e allevato
sin dal Medioevo. A Breganze, nel Vicentino, i torresani sono cotti allo spiedo, su fuoco a legna.
Sono perfetti con la polenta e i vini del territorio, i Doc Breganze, in particolare il Torcolato
Subito dopo, l’intervento di Denis e Michele Novello, della Macelleria Non solo Carni di Breganze,per presentare i propri salumi artigianali. ” Abbiamo un rapporto previlegiato con un’azienda agricola che alleva i maiali in condizioni di assoluto benessere animale”. Da buoni norcini ‘i Noveo’ ci mettono la competenza e il buon gusto !Da non dimenticare l’ampia scelta di carni e la gastronomia, autentico fiore all’occhiello di famiglia.
Maria Vicentini ha presentato la storia di Vicentini1966 : “Abbiamo una missione: creare buon cibo, non fermarci al conosciuto, creare innovazione, bellezza, prodotti sani, continuando a farci delle domande. “
Pane, Pasticceria,Cucina :
FARE IL PANE È MESTIERE, SCIENZA, ARTE E FILOSOFIA.
SCEGLIAMO FARINE A FILIERA CORTA, CON PICCOLE QUANTITÀ RAFFINATE AL MINIMO E PRODUCIAMO LA NOSTRA FARINA A KM 0.
IN CUCINA LA MATERIA PRIMA È LA FORZA TRAINANTE, CERCHIAMO QUINDI DI MANTENERLA INALTERATA CON LA SEMPLICITÀ.
In pasticceria è arrivato un dolce caratteristico della Pedemontana vicentina : La Pèca del Salbaneo . Ne parla Paolo Vicentini : “….nasce da un magico incontro tra la Ciliegia di Marostica I.G.P., il vino Torcolato D.O.C. Breganze e l’Olio extravergine d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa. Insieme, questi tre ingredienti preziosi danno vita a un dolce di pasticceria che mescola genuinità e tradizione. Una sinfonia di gusti e aromi che riunisce le eccellenze agricole della Pedemontana Vicentina in un prodotto artigianale unico nel suo genere.
Il progetto nasce dagli enti impegnati nella valorizzazione e nella tutela dei tre prodotti agricoli protagonisti del dolce: il Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica I.G.P., il Consorzio per la Tutela della D.O.C. dei vini Breganze e la Cooperativa Pedemontana del Grappa.
L’idea di unire ciliegie, vino e olio, per creare un unico prodotto in grado di rappresentare e promuovere al meglio il territorio, è stata poi affidata ad alcuni maestri pasticcieri locali che, insieme, hanno creato la ricetta di questo dolce.
Il dolce prende vita dalle peripezie del Salbaneo, bizzarra creatura dell’immaginario popolare veneto, che ha ispirato i maestri pasticceri nella creazione di questo prodotto caratteristico.
Secondo la fiaba, il Salbaneo creò questo dolce come pegno d’amore per l’amata Feliziana, che si era dimenticata di lui dopo aver calpestato l’impronta (la pèca) del folletto. Da allora, il Salbaneo continua a donare la sua dolce creazione, nella speranza che giunga alla bella Feliziana e che questa, calpestando la sua orma con le scarpe invertite, possa ritrovare la memoria perduta e ricordare il loro magico incontro.
Gli ospiti si sono poi trasferiti a Che Ben, la pizzeria contemporanea di Maragnole, progetto che è l’avventurosa evoluzione di oltre 50 anni di esperienza, di conoscenza del lievito madre e di continui aggiornamenti nel mondo della panificazione di Vicentini 1966.
Mentre si aspetta ecco le chiccherie, sfiziose leccornie per colmare il vuoto.
Poi la degustazione : pizze con Rotonda di grano tenero (FARINA MACINATA A PIETRA DELLA PIANURA PADANA, LIEVITO MADRE, 72 ORE DI FERMENTAZIONE E 70% DI IDRATAZIONE),Teglino di grano duro ( CON FARINA DI GRANO DURO ITALIANO, LIEVITAZIONE DI 48 ORE MISTA CON LIEVITO MADRE E IDRATAZIONE OLTRE 85%),
Panini & panozzi.
I vini di Ca’ Biasi hanno ottimamente accompagnato la degustazione.
” Siamo – commenta Renzo Lupatin, giornalista-, di fronte ad una proposta di alto profilo, che non lesina sulle scelte di qualità e punta decisamente verso l’alto. La chiarezza e l’impegno sono il leit motiv di famiglia. “
A buona conclusione dell’incontro, l’intervento di Silvia Gastaldello della Torrefazione Oselladore
di Rossano Veneto ( regali Natalizi e Pasquali EnoGastronomici per Aziende e Privati, Dolci e Caffè)
“Oselladore, Torreffattori dal 1963. Le migliori qualità di caffè, le migliori miscele, 50 anni di esperienza che vi permetteranno di assaporare straordinari caffè.”
La Bottega di Oselladore è nata nel 1963 in un piccolo paese della provincia di Vicenza: Schiavon. Fondata dalla Famiglia Oselladore. I prodotti sono il frutto del lavoro di due generazioni dedite al gusto e alle tradizioni italiane.
L’azienda è composta da un team per la maggioranza di donne. Il gusto e la scelta del bello è specialmente donna… Ogni anno il team cresce creando nuovi prodotti e nuove combinazioni enogastronomiche dal sapore esclusivo.
E, dulcis in fundo, lo straordinario racconto del ‘Nostrano del Brenta’.
“Il gruppo spontaneo “Amici del Nostrano del Brenta” nasce quasi per caso una sera di primavera del 2012, quando ancora la collaborazione con il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa di Campese a Bassano del Grappa non era ancora iniziata. Nasce e si sviluppa così come nasce e si sviluppa una passione, una curiosità, ovvero una brama di conoscenza verso la storia e lo sviluppo della pianta del tabacco Nostrano del Brenta nella sua leggendaria, ma documentata, storia secolare tra Bassano del Grappa e la Valle del Brenta. Il filo conduttore che caratterizza tutti gli eventi, tutti gli spunti e tutte le riflessioni che gravitano attorno al tabacco ed agli Antichi Sigari Nostrani del Brenta (interamente fatti a mano) è sempre la stessa: storia, cultura, meditazione, eleganza e relax. Il gruppo si occupa e collabora, con chiunque ne faccia richiesta, all’organizzazione di serate di presentazione, degustazione e narrazione sul tema della coltivazione del tabacco nella Valle del Brenta, della riscoperta delle sue tradizioni e dei sapori di un tempo. Si pone da tramite tra il Consorzio di Campese, i titolari dei locali, le tabaccherie, gli enti del territorio o altri gruppi che ritenessero interessante affrontare in modo a volte ludico, a volte enogastronomico, a volte culturale e storico il tema del tabacco Nostrano del Brenta. Durante le serate, normalmente, si affronta il fascino del mondo del sigaro con un percorso di degustazione, abbinamenti, spunti e contributi tecnici, storici e filmati sulla storia e sulla tradizione del tabacco, del suo territorio e del suo contrabbando. Nel corso delle serate si lascia libero spazio al confronto ed al dibattito tra i partecipanti alla serata sul ruolo del tabacco da sigaro ai nostri tempi. Durante la “fumata” normalmente si illustrano la coltivazione, l’essicazione ed il contrabbando del tabacco, la preparazione dei sigari realizzati con il “Nostrano del Brenta” alla presenza delle sigaraie, del blender e di un rappresentante del Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa, ci si immerge nella secolare storia del contrabbando di tabacco con i brani del libro “Foglie di Tabacco” di M. Crestani o nella faticosa realtà della sua coltivazione con il film “Fazzoletti di terra” del regista G. Taffarel. Ampio spazio lo si vuole lasciare agli Amici che ogni giorno si aggiungono al gruppo, in modo da avere più input e riflessioni possibili sull’affascinante storia del tabacco Nostrano del Brenta e dei suoi “pifferi”, gli antichi sigari. L’iniziativa nata per la passione verso la propria vallata, Valstagna e tutto il territorio che si relaziona a stretto filo con la famosa Alta Via del Tabacco ci auguriamo possa diventare un’occasione per riscoprire e valorizzare i luoghi dove questa storia e queste tradizioni si sono sviluppate, ovvero il territorio del Canale di Brenta.”